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Parole dure a cuore chiuso

Ho capito una cosa sull’amore di una volta, quello che durava una vita intera. Generalizzando, l’amore destinato a durare non esiste più perché non si ha abbastanza elasticità mentale, socialmente parlando. L'amore vero è quando, dopo che crolla l’immagine idealizzata dell’altro, e per un periodo vedi tutto nero, decidi di resistere. Di fare un passo indietro per avere la visione di insieme, cercando, anche se è difficile, di non fossilizzarti su ciò che non ti piace, ma sulle cose belle finché quel periodo non passa perché credimi, lo fa. L’amore dura per sempre se negli attimi in cui vorresti mandare a quel paese ti sforzi di trovare parole gentili, quando gli dai l’occasione di essere incondizionato. Non puoi averla sempre vinta, ma al contrario  dovrai accettare compromessi, ingoiare il rospo e i bocconi amari che capitano a tutti, tenendo a mente quello che perderesti se te ne andassi. Saper lasciar perdere anche quando hai ragione o ti interessa averla, e saper perdonare. L’a...

Atipico ma vero

Prima scrivevo senza filtri, senza paure. Adesso sono un po’ titubante su quanto mi voglia aprire perché non desidero più che sia uno spazio solo mio. Se lo condivido significa che deve essere anche un po’ tuo. Ho deciso di credere che la mia vocazione può regalare un sorriso.  Ho iniziato una serie realistica perché mi serve quella motivazione e concretezza, e un libro fantasy perché prima di dormire mi concedo di fantasticare solo un po '. Penso che ognuno di noi sia un po’ come il mare, al giorno d’oggi raramente è limpido, spesso è tranquillo ma così basso da non potersi immergere, e in certi momenti crea catastrofi. Alcuni sono onesti, altri vuoti e superficiali e così via. Viviamo di vie di mezzo, le cerchiamo negli altri ma non ci chiediamo mai come siamo noi veramente. Puoi stare in equilibrio nel mare come nella vita, ma dipende da te, devi imparare che appoggiarti alle canoe non ti insegnerà a nuotare. Ora che hai un salvagente però sai che starai a galla, ma per andare a...

La speranza vera che Maria mi ha dato

A vete presente i melograni quando, erroneamente, li mangiate acerbi e sono aspri come un limone? Il loro sapore non li rende tali, sono sempre melograni, ma sicuramente dopo aver ingoiato quel boccone aspro non cercherai più quel melograno, e lo lascerai in frigo in attesa che diventi maturo. Probabilmente alla fine lo butterai intatto, anche se il tempo lo avrebbe reso dolce. Mi sento così, devo darmelo io il tempo di diventare dolce, di ammettere che sì, la conoscenza è potere ma non soluzione. Adesso ha tutto un senso, e possiamo iniziare una nuova normalità, in cui tu sei parte di me, ma io ho gli strumenti e la determinazione per controllarti. Io ti camminerò di fianco e, come per tutti i demoni che ho sconfitto, non mi spaventerai più, non mi controllerai più, perché nemica di me stessa sono io, e tu…?

Sai leggere le stelle anche quando la nebbia le abbraccia

Penserai, benvenuto nel ventunesimo secolo fatto di distrazioni e fantasie, cataclismi, alluvioni, crisi economica e calippo tour. Siamo questo, ignoranza e superficialità, emozioni volanti e flebili, paure radicate e accecanti. Siamo quella sensazione straziante di un petalo che viene strappato dall’uomo che non sa ammirare la bellezza senza corromperla o rovinarla. Siamo sempre più piccoli e ci raccontiamo storie per sembrare grandi, facciamo crescere i capelli, le unghie i muscoli, poi bruciamo i nostri sogni con un sorriso stampato in faccia. Abbiamo quel devastante vuoto allo stomaco che inghiotte tutto, così paura del silenzio misto alla solitudine, in particolare davanti allo specchio. Perché lì devi ammettere che la persona che hai di fronte è tutto ciò che possiedi, e quel che investi per aggiungere decorazioni al tuo albero della vita fisico è nulla, se il terreno su cui si appoggia non vede sole. Nessuno ti impedisce di riempire il tuo albero con stupidaggini, amicizie tossi...

Mitigare il mare con un castello di sabbia

Una volta ho letto che lo stress crea un lieve contorno nero nella parte finale dell’iride, pensai subito che, con il colore già scuro che possiedo, avrebbe potuto anche valorizzarli. E allora lasciamole crearsi queste sfumature di nero, smettiamo di zittirle con vizi che invece di togliere rischi di sostituire. Facciamo sì che queste ombre non appesantiscano più l’anima, lascia che siano visibili nell’immensità dei tuoi occhi quando è il caso. Buttiamo l’immondizia dentro e tutta intorno a noi. Tagliamoci fuori dal mondo senza sparire, iniziando a mostrare qualcosa di più autentico, tutto ciò che sei insieme. Senza consegnarlo agli altri come un giocattolo da riparare, accogliendo tutto ciò che non hai saputo accettare, versando le lacrime che hai conservato per orgoglio. Ammettendo a te stesso che parti dall’asfalto e va bene così. Sapendo che tutto questo non basta, sapendo che dovrai dare altri mille calci e pugni, e che la vita ti metterà a terra ancora.  Sapendo che devi pren...

Ariel

Non siamo squadrati come la grandine che scende dal cielo perché non sa dove andare, non siamo definiti come le suole delle scarpe che anche quando non sai dove sei, loro sanno dove portarti. Non abbiamo quegli occhi da cucciolo che guardo e mi riempiono di amore Siamo travolgenti come la crudeltà della vita Siamo intangibili come i mille sogni che mi faccio a occhi aperti e chiusi,  come se fosse il più grande potere della mia vita, e esiste senza esserci. Non mi spezzo come i rami di un albero al vento, non mi incrino quando il mondo mi appesantisce; sono immortale come quel poco di bene che esiste nel mondo, e nelle profondità bollenti della terra. Ardo senza bruciarmi come i cristalli, lascio che la vita mi attraversi e mi cambi perché  posso proteggere proteggermi posso combattere; ma non posso finire. 

Vaffanculo numero 364

Dalla vita ho imparato che anche chi è pagato per aiutarti non lo fa per il tuo bene. Ma non voglio più piangermi addosso perché più vado avanti più vedo quanto è marcio il mondo, al contrario, voglio cominciare ad accettare la realtà. Può sembrare banale, ma il fatto che facendo del bene non ti torni del bene, facilmente o in modo inequivocabile, è abbastanza frustrante per chiunque. Sai cosa penso? Penso che il problema non sono più gli altri, sono io, che gli do questo potere su di me… Non voglio più perdere tempo per gente che non spende un minuto per me. Dal mondo ho imparato che il bene fatto non è mai sprecato, o meglio non ha senso pentirsene, è sempre positivo fare del bene se davvero lo volevi, aldilà di come è finita. Ieri mi è stato detto che le ferite del passato magari fanno ancora male, ma è perché io glielo permetto perché nel concreto, non ho un singolo taglio aperto nel corpo. Ieri mi è stato detto che la solitudine è una percezione, è più ti fossilizzi più si concret...