Ariel

Non siamo squadrati come la grandine che scende dal cielo perché non sa dove andare,

non siamo definiti come le suole delle scarpe che anche quando non sai dove sei, loro sanno dove portarti;

non abbiamo quegli occhi da cucciolo che guardo e ammiro, e mi riempiono di passione.


Siamo intangibili come i mille sogni che mi faccio a occhi aperti e chiusi, come se fosse il più grande potere della mia vita, e esiste senza esserci,

siamo travolgenti come la crudeltà della vita.


Non mi spezzo come i rami di un albero al vento,

non mi incrino quando il mondo mi appesantisce;

sono immortale come quel poco di bene che esiste nel mondo, e nelle profondità bollenti della terra.


Ardo senza bruciarmi come i cristalli,

brillo ma sono grezza come loro,

lascio che una lima mi attraversi ma non che mi cambi,

che mi aiuti a gestire il mondo là fuori che è fatto apposta per spezzare chiunque abbia buoni sentimenti,

per lasciare spazio a chi lo vuole distruggere e corrompere sempre di più.


Lui finirà e le anime resteranno perse nell'universo come se l'infinito fosse il loro posto di appartenenza,

profondo e scuro come gli occhi di un cucciolo,

innocenti come lui,

amabili e molto spesso sole.


Sono qui per distruggere tutti gli ostacoli che la vita mi pone con il doppio della forza con cui arrivano,

un pianto, un crollo momentaneo, e poi un passo il doppio più lungo,

posso proteggere

proteggermi

posso combattere;

ma non posso finire. 

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