Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

Ti spogli e Sorridi per la Prima volta

Devo convincermi, che non è mai troppo tardi. Anche se sono ancora giovane, mi rassegno facilmente al fatto che non sono più in tempo, che potevo farcela, solo se cominciavo prima… Ma come quando si va all’estero soli, senza neanche conoscere la lingua… Nel mio paesino, e ormai adulta, è ora di cambiare. E mi convinco che non è tardi per fare dei passi avanti, e non mi interessa più dove o quando arriverò in cima a quella scala, perché quella scala sono io, che non mi arrendo più. Adesso non voglio più guardarmi dall'alto in basso, come se tanta testa fosse nel corpo di qualcuno che non la merita. Non voglio più vivere senza speranza, senza prospettive. Sono stufa di parlare come se avessi il doppio dei miei anni, ed essere giudicata bipolare quando mostro un po’ di leggerezza giovanile che, giustamente, mi appartiene. E mi sono rotta anche di non trovare mai le mie consapevolezze nei miei coetanei. Non ne posso più di pensare che il mio aspetto mi precluda opportunità, e di

Un punto Colorato in una foto in Bianco e Nero

Di giorno in giorno rifletti più in profondità, come se la mente volesse riprendere tutti i percorsi interrotti della vita, e accompagnarti nel concluderli all’unisono. Si tratta di errori e malintesi, passioni in involuzione, che si incontrano in un unico cammino, il passato. È una via sola, fatta di tante esperienze mai chiarite o metabolizzate, e c’è una domanda che non mi ero ancora posta. Anche se ci ho girato intorno qualche volta, Il punto focale resta sempre lì, offuscato da concetti che sul momento sembrano più risolutori. È risaputo che non è sano fare della rabbia, dell'aggressività repressa, un lato di sé ma… Perché usiamo la rabbia per affermarci, e perché non dovremmo farlo? Partiamo in disordine. A mio parere, c’è un motivo ben preciso per cui le mani non sono la risposta. E sarebbe, che “se lassù esiste qualcuno o qualcosa”, che ci ha voluto in questo mondo, ci ha creati diversi dagli animali, dotati di parola, per un motivo. Per ergerci al di sopra della natu

"Dicasi" Lunatico

Oggi mi è passato davanti un bullo della mia infanzia, e con mia grande sorpresa, aveva il volto molto triste. Mi è dispiaciuto per lui, e mi sono chiesta il motivo. Vorrei poter risollevare il morale a tutti, anche quelli che so in partenza non se lo meritino da me e, per quanto sia concentrata sulle mie cose, non posso fare a meno di mettere al primo posto il rapporto con gli altri, e il loro benessere. Prevalentemente di famiglia e amici stretti, ma in generale vorrei avere il potere di dare un aiuto concreto al prossimo, chiunque esso sia. Nonostante questo, non controllo abbastanza il modo in cui mi relaziono, e quindi finisco per contraddirmi da sola. Ho costantemente paura di sbagliare con la gente, di dire o dare troppo di me. Quando mi si espone qualcosa con superbia o pregiudizio, (per esempio chi si impunta sull’avere ragione, o chi si esprime come se si credesse più sveglio) mi viene difficile ammettere di avere torto, anche quando è schiacciante. Ma lo ammetto per quieto v

La Fiducia di chi ti Ama

<<Noi ci fidiamo di te, per questo ti abbiamo seguita>>. E capisci che chi ti ama ha sempre avuto fiducia nelle tue capacità. Anche quando tu volevi solo che smettessero, che ti lasciassero perdere, lì dov'eri. Non si sono mai arresi. E se fino adesso pensavi che fosse solo perché sono i tuoi genitori, poi capisci che non era solo questa la ragione. Che se non fossi stato Più di ciò che dimostravi, a un certo punto avrebbero lasciato stare. Fiducia in una persona che se ne frega totalmente, che si butta via del tutto. Fiducia in una persona così, è troppo anche per un genitore. <<Bisogna essere forte per gestire tutto ciò che mi hai raccontato>>. Non so come questo mi faccia sentire. Mi dico che vorrei che chi mi legge percorra questo viaggio con me, insieme. Perché l’unione fa la forza? No, saper stare soli, lì si che ci vuole forza. Imparare a stare bene da soli, per quello ci vuole forza. Ci vuole forza a convivere con sé stessi. L’unico fa la forza, la

Uno su Ottocento

Incontri un amico che non vedevi da anni e poi…rimani spiazzato che si permetta di capirti. E ti faccia realizzare qualcosa che non volevi ammettere. Cioè perché non vogliamo cambiarci ma manco ci piacciamo? Perché non riusciamo a vedere in modo oggettivo i nostri pregi fisici? E non capisci perché non sai come comportarti con il sesso opposto. E non sai mai trovarti qualcuno che davvero vada bene per te. Appena capisci di piacere a qualcuno questo ti basta per averci una relazione. E non ha senso perché dovresti appurare almeno che abbiate interessi in comune, e un modo di affrontare la vita quantomeno compatibile. Non capisco perché i ragazzi abbiano timore a parlarmi. So che non è per come appaio, anzi penso che molti più ragazzi di quanto non abbiano il coraggio di ammettere, rimangono colpiti da un viso o corpo diverso da solito. Ma allora perché invece di prendersi ciò che realmente vogliono, si uniformano? Perché la maggior parte dei ragazzi ha così paura di andare contro co

Cioccolata

Sono dipendente dalla cioccolata, anche se ho delle allergie, e non dovrei mangiarla. Ma non mi importa più di tanto, avere sporadicamente un pochino di dermatite, non mi cambia la vita. Non che la cioccolata lo faccia, ma è uno stimolo, un repellente alla tristezza. Le dipendenze non sono mai positive, e quindi ci sto lavorando. Le dipendenze esistono in tutti e per qualunque cosa o persona. E ti rendono qualcuno che non ti appartiene. Ti rendono scettico, sfiduciato, spaventato da tutto. Ti montano la testa, ti convincono che quella sia l’unica via di “benessere”. Stai bene così, e ne sei davvero convinto. Sono forti le dipendenze, spengono le menti più acute, più creative, quelle più vere. È facile spezzare le speranze, ed è dura impedirlo. Ma questo è l’inizio. Ti droghi di gioia, di amici veri, di vita vera, emozioni autentiche. E non pensi vada bene neanche così. Ma per adesso sono felice di mangiare spesso cioccolata, sono felice di drogarmi di vita, di emozioni genuine, sono

Dare la colpa al Cervello dei problemi del Cuore

Bisognerebbe cancellare dal vocabolario due parole presenti nel titolo, colpa e problemi, perché in genere non sono affatto costruttive. E provare a sostituirle con “Responsabilità e Difficolta”. I problemi si riducono lì, statici, immancabili e  irrisolvibili. Come se quella parola volesse farti arrendere ad essi, accettarli senza lavorarci, e farti dire a te stesso semplicemente "li hanno tutti, quindi ok". Il desiderio di distinzione è caratteriale, ma in questo caso il fatto che tutti hanno problemi non rende i tuoi, Dentro di te, più grandi o piccoli. Ti dà solo una visione d'insieme, un’idea oggettiva della gravità dei tuoi. Ma se non li affronti si ingigantiscono. È quindi giusto dire cose del tipo "questo è niente in confronto a..", per aiutare l'altra persona a rendersi conto di cosa la fa stare male. Nonostante questo però, i problemi vanno comunque accettati e affrontati, qualsiasi gravità abbiano per te. Vi faccio un esempio pratico: A Marco

Occhi azzurri, Capelli tinti

Ci sono Sirene dagli occhi azzurri e i capelli neri, nella mia vita. Che mi hanno insegnato, con altruismo e empatia, tante cose. E vorrei saper mostrare come ho amato impararle. Non amo molto l'amore, non lo trovo divertente. Non ne colgo il senso quasi mai. Odio quei sentimenti che nascono senza scelta o decisione, e anche quelli imposti e che mi impongo. Non è che mi sia mai davvero chiesta il perché, probabilmente sono solo stanca. Che cos'hanno di tanto bello i sentimenti poi? Cioè quando li viviamo ne siamo talmente inebriati che tutto prende un nuovo significato, da perderne il controllo, e tutto diventa un’impresa, persino gestire e mantenere le amicizie instaurate da anni, senza passare nessuno in secondo piano e creare gelosie. Lo so che è una visione infantile dell'amore, ma sento che sia reale, qualsiasi età e livello di controllo tu abbia. Tutto torna a essere in discussione anche se andava bene da tempo. E come se già non te ne facessi abbastanza di tuo, ti fa

Ricciolo domato

Quando hai i capelli ricci o mossi in genere ogni ricciolo scende diversificandosi dagli altri. E così mi sono sempre sentita io, fuori posto anche a casa mia, fino a poco tempo fa. E come molti, quando non si sentono capiti, ti arrendi alla pigrizia. La pigrizia è il modo più semplice di vivere la vita, paura di emergere, paura del confronto, paura delle "porte in faccia" si sommano in unica comodissima via, la pigrizia. Un’amica mi ha detto che la voglia di fare si può "costruire”, seppur sono ancora abbastanza inconsapevole di quello che lei volesse dire, gli ho dato il mio significato. C’è chi è “schiavo” delle proprie aspirazioni, e per questo si pone degli obbiettivi giornalieri e vive di speranze, e c’è chi invece è schiavo della pigrizia. La pigrizia è una maschera, una scatola, una bolla di serenità falsa ed effimera. La pigrizia è lì, che ci guarda ogni volta che cadiamo, che falliamo, che ci illude con parole dolci, convincendoci che l’apatia è la strada più f

Le luci di Natale

Giorno 2 Settimane fa mi sono comprata un cappello con due pompon, posizionati come a formare le orecchie di Minnie. Impazzivo per quel cappellino, lo avevo visto su internet ma mai trovato di persona, quindi senza pensarci due volte l'ho comprato. Oggi mi vergognavo a metterlo data l'età, ma ho comunque deciso di fregarmene e indossarlo. Al ché mi sono chiesta, perché ho questi preconcetti? Perché la società ci vuole così presto tanto adulti, e perché vogliamo crescere prima del tempo? Perché non sappiamo goderci quello che abbiamo quando lo abbiamo? Mentre invece sappiamo solo chiedere di più, pretendere ciò che ancora non possiamo avere, e in realtà non siamo neanche pronti a ricevere. In fondo non siamo pronti a vivere, non siamo pronti a fingere, non siamo pronti ad affrontare noi stessi e il mondo fuori. Siamo mossi più di ogni altra cosa da ciò che vogliamo costruire e diventare. Eppure siamo infiniti come l'universo di fronte a noi, quando di notte guardiamo le st

A mente piena

Giorno 1 Vorrei cambiare tutto quello che ho intorno, lo faccio con quei dettagli della mia stanza ogni volta che ascolto la musica e cerco di ballare e scaricarmi, di rilassarmi. Ma ho sempre bisogno di fare qualcosa, localizzare la mia concentrazione da qualche parte. Non mi chiedo neanche più il perché e non cerco più una soluzione dentro di me, lì c’è un universo, come una concentrazione infinita di personalità che non conosco. Credo che ciò che sono ora sia il risultato di una maschera sopra l'altra che accavallandosi hanno creato una personalità, e allora ok, ne ho una e sono a posto.  Ma perché si è tanto insicuri da crearsi una personalità a seconda della persona e del contesto in cui ci troviamo? Una personalità a seconda di ciò che la persona che hai di fronte cerca. È "solo" perché fin da molto piccoli, siamo costantemente sotto esame? Perché là fuori se vedono un viso o corpo imperfetto si aspettano dietro una bella persona? O forse perché c i si sente sem