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Ariel

Non siamo squadrati come la grandine che scende dal cielo perché non sa dove andare, non siamo definiti come le suole delle scarpe che anche quando non sai dove sei, loro sanno dove portarti; non abbiamo quegli occhi da cucciolo che guardo e ammiro, e mi riempiono di passione. Siamo intangibili come i mille sogni che mi faccio a occhi aperti e chiusi, come se fosse il più grande potere della mia vita, e esiste senza esserci, siamo travolgenti come la crudeltà della vita. Non mi spezzo come i rami di un albero al vento, non mi incrino quando il mondo mi appesantisce; sono immortale come quel poco di bene che esiste nel mondo, e nelle profondità bollenti della terra. Ardo senza bruciarmi come i cristalli, brillo ma sono grezza come loro, lascio che una lima mi attraversi ma non che mi cambi, che mi aiuti a gestire il mondo là fuori che è fatto apposta per spezzare chiunque abbia buoni sentimenti, per lasciare spazio a chi lo vuole distruggere e corrompere sempre di più. Lui finirà e le a

Cosa non ho mai ammesso di volere

Non scrivo perché tu lo legga, non scrivo pensando a cosa penseresti o proveresti nel leggerlo, non più. Scrivo perché un giorno quando io lo rileggerò penserò, cazzo quanta strada ho fatto. Si perché so cosa voglio e cosa non voglio e sono pronta a fare un bilancio dei pro e dei contro. Sono piena di talento e passione e penso che vivrei nel risentimento se non li mettessi in pratica, ma sarebbe davvero un rimpianto aver preferito la pace, la serenità, la privacy, la mia salute mentale, alla fama. Fama che non porta altro che stress e una vita sregolata che ho saputo fare anche con due spicci in tasca. Si perché quello mi ha salvata, aver finito i soldi per finanziare la mia dipendenza. Cosa succederebbe se ne avessi più di quanti ne possa contare? Essere apprezzata, ma anche odiate e presa di mira da migliaia di persone, varrebbe la pena? La pena di rinunciare a una vita tranquilla, serena, in una casa in campagna, un paio di bambini, una persona che mi ama e mi stima per quella che

Non sono il mio personale pezzo di carne

Ho avuto paura di condividere i post per molto tempo, pensando che stessi buttando la mia interiorità nelle mani di chiunque, e probabilmente è vero, ma non ho più paura del mondo la fuori, non gli permetterò di condizionarmi a tenere tutto dentro fino ad esplodere, e non gli permetterò di rendere la mia persona in queste pagine carta straccia. Non sto più dietro le quinte della mia vita a vederla sfuggire dalle mie mani con la paura di sprecare tempo senza fare niente però per sfruttarlo, questo è il mio posto, il mio spazio, e non importa quanto è pesante, non mi importa quanto è frustrante e difficile, lo farò crescere fosse l'ultima cosa che faccio. Ho bisogno di un posto in cui esistere senza paure e non importa quanto sia personale tutto questo, non importa che uso ne farà chi lo legge, le persone la fuori ti usano come carta igienica senza manco guardarti in faccia, senza pensarci due volte, quindi io non continuerò ad aver paura di aprirmi qui, e non continuerò ad aspettare

Vaffanculo numero 364

Dalla vita ho imparato che anche chi è pagato per aiutarti non lo fa per il tuo bene. Ma non voglio più piangermi addosso perché più vado avanti più vedo quanto è marcio il mondo, al contrario, voglio cominciare ad accettare la realtà. Può sembrare banale, ma il fatto che facendo del bene non ti torni del bene, facilmente o in modo inequivocabile, è abbastanza frustrante per chiunque. Sai cosa penso? Penso che il problema non sono più gli altri, sono io, che gli do questo potere su di me… Lo vogliamo finire questo post? No perché non voglio più perdere tempo per gente che non spende un minuto per me. Dal mondo ho imparato che il bene fatto non è mai sprecato, o meglio non ha senso pentirsene, è sempre positivo fare del bene se davvero lo volevi, aldilà di come è finita. Ieri mi è stato detto che le ferite del passato magari fanno ancora male, ma è perché io glielo permetto perché nel concreto, non ho un singolo taglio aperto nel corpo. Ieri mi è stato dette che la solitudine è una

Mi sento al sicuro negli occhi di chi guarda

Non ho mai pensato di poter dare di più che ciò che tutti vedono e gli permetto di toccare. Quasi tutte le mie relazioni sono nate così, capitavamo per caso a divertirci insieme e rimanevano ossessionati, allora se volevano un posto nella mia vita io glielo davo, senza mai domandarmi perché non avrei preferito essere scelta per chi sono. Non mi sono mai posta il problema, ma adesso è una cosa che a ripensarci mi fa quasi soffrire. Io non sono quello che posso dare e non sono in dovere di offrire nulla a nessuno, soprattutto senza un motivo. Non mi importa quanto ci vorrà, voglio essere scelta per chi sono ora e non per il mio aspetto o altro, voglio che qualcuno pensi che ne valgo la pena per chi sono e non per come lo faccio sentire. Forse quel qualcuno è dietro l’angolo, forse è lontano anni luce ma io non ho fretta. Non mi interessano più le attenzioni di chiunque. Ho i capelli lunghi, un bel sorriso e gli occhi profondi quasi come le pagine che scrivo. Desidero essere guardata, com

Siamo solo io e me

Iniziamo un nuovo libro perché di quello vecchio ho scritto già abbastanza capitoli. Uno in cui non racconto chi ero e cosa ho passato, ma chi sono ora. Mi do l’occasione per la prima volta di essere me stessa con tutti, quindi piacere, e buon proseguimento. Essere sé stessi non vuol dire non avere filtri o riservatezza, dire sempre la verità o spiegare sé stessi agli altri. Essere sé stessi significa chiedersi qual è la risposta più autentica che tu possa dare quando sei in un contesto sociale, compreso non vergognarsi di dire no, tacere o affermare la propria riservatezza. Ora che lo so non posso certo dire che mi sento al sicuro, ma ci voglio provare, anch’io ancora non so molto di me ma mi è stato detto che i rapporti sociali sono un buon modo per conoscersi meglio e allora voglio farlo, voglio trovare il coraggio che fino ad ora mi è mancato. Non devo farlo tutto in una volta, non devo vomitare addosso alla persona di turno i miei traumi perché quella mi capisca, al contrario, p

Astinenza per la seconda volta

Il termine disintossicarsi legittimamente si riferisce a chi esce da una tossicodipendenza. allucinazioni, nausea, febbre, smanie, depressione, pensieri suicidi e chi più ne ha più ne metta.  Tuttavia, ci sono molte cose tossiche che caratterizzano la vita di ognuno di noi, ogni giorno. Ad ora sono fiera di possedere più sensibilità della maggior parte delle persone, fino ad un anno fa era una delle tante cose di me di cui mi vergognavo. Non nego che mi piacerebbe che più persone capiscano quanto sia stata dura, invece di sentirmi dire che le dipendenze sono altre. E' vero le dipendenze sono altre, sono quelle che quando provi ad affrontarle ti portano a ciò che ho scritto all'inizio. Ma le dipendenze sono anche non dormire la notte senza, ossessionandoti solo ed esclusivamente sul tuo desiderio, essere disposti ad uscire nel cuore della notte sotto la pioggia a cercare qualcosa che sai di non poter più trovare a quel punto, ma devi provarci. Passare notti insonni nella convinz