"Dicasi" Lunatico

Oggi mi è passato davanti un bullo della mia infanzia, e con mia grande sorpresa, aveva il volto molto triste. Mi è dispiaciuto per lui, e mi sono chiesta il motivo. Vorrei poter risollevare il morale a tutti, anche quelli che so in partenza non se lo meritino da me e, per quanto sia concentrata sulle mie cose, non posso fare a meno di mettere al primo posto il rapporto con gli altri, e il loro benessere. Prevalentemente di famiglia e amici stretti, ma in generale vorrei avere il potere di dare un aiuto concreto al prossimo, chiunque esso sia. Nonostante questo, non controllo abbastanza il modo in cui mi relaziono, e quindi finisco per contraddirmi da sola. Ho costantemente paura di sbagliare con la gente, di dire o dare troppo di me. Quando mi si espone qualcosa con superbia o pregiudizio, (per esempio chi si impunta sull’avere ragione, o chi si esprime come se si credesse più sveglio) mi viene difficile ammettere di avere torto, anche quando è schiacciante. Ma lo ammetto per quieto vivere, umiltà e intelligenza. Per questo talvolta penso di reputarmi più aperta, ad accogliere il punto di vista degli altri, di quanto non sia realmente, ma dipende anche dal momento e dal contesto. Sono un libro aperto, ma scritto in una lingua che solo io so leggere, e talmente contorto da mettere in discussione chiunque. Per molte ragioni come questa, al momento mi trovo costretta a mettere da parte la sfera sociale ed aiutare solo me. Perché so che ha senso, risolvere prima i propri problemi, e poi sanare i rapporti con gli altri, se ancora c’è possibilità. Non è un pensiero partorito dalla mia mente, ma se, a maggior ragione, te lo dice una persona con cui senti di avere cose in sospeso, non può che essere un pensiero giusto.

Vi racconto qualcosa per motivare meglio il concetto di aiutare solo sé, se il periodo lo richiede.

Scelgo ogni giorno di essere di buon umore, ma è appunto una scelta, non una condizione naturale, quindi potete immaginare quanto è facilmente mutevole. Anche se è arduo faccio ogni giorno il possibile per impedire agli altri di modificare troppo il mio umore. Vivo di alti e bassi, non ho una via di mezzo, e non solo di umore. O sono la persona più solare e comprensiva su questa terra, o sono apatica e apparentemente distante. La verità è che non mi ritrovo a pieno in nessuna delle due. E non amo che mi si dicano cose del tipo “è dovuto al tuo segno zodiacale”. Perché ok, potrebbe influire. Ma la cosa più sensata, a mio parere, è che magari il mio segno accentua la presenza di più lati di sé nel proprio essere, cosa tuttavia comune alla maggior parte delle persone. Quindi non solo la trovo una spiegazione poco concreta, ma non lascia neanche spunti di soluzione.

Una spiegazione più concreta per me è, per esempio, possedere una curiosità innata, contemporaneamente a uno scetticismo e testardaggine radicati. Per queste ragioni mi interesso di molti argomenti, metto in discussione tutto ciò che mi dicono e ci metto del tempo a capire quando sono in errore o ho esagerato. Comportamento che può apparire bipolare, perché voglio dire, prima mi interesso a qualcosa di cui stai parlando, poi metto in discussione la tua tesi, e infine, che sia in errore o no, propongo la mia fino all’ esagerazione (dipende sempre, come detto in precedenza, dal modo in cui mi si parla e dall’umore del momento).

Ed è con queste consapevolezze che si va avanti. Lavorandoci su e col passare degli anni, impieghi sempre meno tempo a comprendere di aver esagerato, tipo in contemporanea o il giorno dopo. In ogni caso te ne accorgi quasi sempre, e sei soddisfatto perché fai del mio meglio.

Perché più di questo al mondo non puoi fare. Che del tuo meglio senza limiti e senza vincoli. Lascia volare la tua anima, perché esiste l’anima(?) e lo scopriremo insieme.