Tiranni mascherati da volontà
Ho sempre finto di essere una persona che non soffre il freddo, insomma non freddolosa, anzi. Mi rendo conto solo adesso che l’ho reso un segreto e non ne conosco il motivo.
Ho freddo quando lascio la mia casa, qualunque cosa abbia addosso.
Ho freddo nella mia stanza a volte anche col riscaldamento acceso. Ho freddo
quando esco dal letto la notte perché ho sete e ho freddo quando, per pura
noia, decido di mettermi a dormire. Si, ho freddo sotto il piumone, in primavere,
con il pigiama di felpa. Non riconosco di sentirlo e non ne conosco la ragione.
È freddo…o è il vuoto?
Un vuoto che non voglio provare, perché non credo nel
concetto di “completarsi” a vicenda. Io sono già completa, sono un pianeta
nella mia galassia, come tutti del resto.
Il freddo è tiranno e io non lo voglio sentire. Voglio essere
più forte di lui, più indistruttibile del vento. Voglio essere felice senza
aspettative fatte di orgoglio e vanità, “accontentandomi” di quel pianeta in
frantumi che posso essere, rendendomi conto che non è una cosa da poco. E questo
è il tarlo delle profonde coscienze, le pretese di un tiranno. Intento a
spingerti dove non sei pronto ad andare, incurante dei tuoi limiti.
Mi libererò anche di questo peso dalla spalla, presto o
tardi, abbandonando la via della fretta per sempre. E ci riuscirò senza più
pressarmi perché la determinazione, si può anche creare e se c’è, non va in
pezzi.
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