Mischia le carte in tavola

Dico qualcosa di personale solo a ognuno di voi che lo leggerà. Magari non conosce il mio volto, non sapete la mia storia, non capite la mia testa, è troppo contorto, e troppo profonda. Non mi giudico una persona poi così acculturata, voglio dire lo sono anche ma ci sono un sacco di cose che non so. Non so cosa può attrarre di noi stessi agli altri, in generale, penso che la cosa sia abbastanza casuale. Voglio dire, mi fido delle mie emozioni e del mio intuito fino a un certo punto, ma al di là dell’idea che mi posso fare di una persona appena conosciuta, non provo mai niente a primo impatto. Credo di saper riconoscere l’interesse di qualcuno, ma magari è solo la mia immaginazione. Ad ogni modo di solito non mi comunica nulla, al massimo né posso apprezzare l’aspetto, e tutto si riduce ai bisogni fisici primari. Credo di volere qualcosa che non esiste, credo che al contempo abbia solo voglia di giocare una volta che lo trovo, di vedere quanto sarebbe disposto a sopportare e lottare per me. Siamo così tanti al mondo, è normale che tutti ci sentiamo speciali e la cosa divertente, è che abbiamo ragione a sentirci così, ognuno di noi è irripetibile. Abbiamo paura di essere rimpiazzati, che qualcuno piaccia più di noi e abbiamo ragione di averne ma, chiunque altro non può dare ciò che sai dare tu, e viceversa. Le persone cambiano, qualcuno va bene per te oggi e domani non lo sai. Paradossalmente mi metto già in costante discussione da sola, non posso farlo per qualcun altro. Non afferro il senso di impegnarsi a dimostrare a qualcun altro quanto vali, dal momento che fai fatica dirlo a te stessa. E odio questa ipocrisia, la maggior parte delle persone si atteggia a super sicure di loro stesse, e guarda se lo sono buon per loro, ma secondo me nessuno è l’assoluto di qualcosa, soprattutto in questo frangente, il dubbio è il tarlo delle grandi menti. Sento parlare d’intelligenza aggiungendo “sa tante cose” e lo trovo ridicolo, la cultura è potere non intelligenza. L’intelligenza è settoriale quando si parla di cultura, tra l’altro. E in ogni caso l’intelligenza è la ricchezza di spirito, l’umiltà, l’autocritica, l’autoconsapevolezza, la volontà di migliorarsi, altruismo, empatia, positività, risolutezza, sensibilità, capacità d’immedesimazione nei problemi degli altri, tenacia, sapersi accontentare e apprezzare ciò che si ha, elasticità e apertura mentale. Queste per me sono le caratteristiche di una persona che merita di essere definita intelligente, la sua bontà d’animo non ciò che sa, la cultura è aperta ai fortunati, queste sfaccettature le vedono i poveri che sono ricchi di spirito. Non so se ciò che vorrei esprimere è chiaro, ma nei giorni nostri vedo coppie ritrovate per caso, solitudine, qualcosa in comune o semplicemente obiettivi che combaciano, sono buone ragioni per carità, ma non esistono più persone, uomini o donne che siano, me compresa, lo ammetto che stravolgerebbero la loro vita per cose intangibili e indissolubili come la sintonia, la complicità, la passione, la compatibilità di spirito. È questo che cerco, una persona con la mia testa dura e piena, con le mie consapevolezze, con il cuore anche più grande del mio, qualcuno anche opposto a me, che vuole fare tutt’altro della sua vita, ma che condivida questi ideali, questi valori, e questi desideri, qualcuno che aspetterebbe una vita per l’amore vero. Per questo amo qualcuno così che esiste, e sono io.

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