Attraversare cambiamenti di libertà

Ho scritto un paio di storie tratte da un sogno che avevo fatto, non immaginavo che sarebbero piaciute tanto da ricevere varie richieste di continuarle. Non pensavo di portare racconti in questo blog, anche se mi piace molto scriverli. D’altra parte è vero, a quella narrazione mancano delle parti chiave, mi riferisco ai post intitolati “L’impazienza non è la via” e “Le guerriere del castello”.

Questa sera, vivremo un'avventura insieme.

Alle spalle del castello c’era uno sconfinato deserto che quasi li invitava a edificarlo. Ammirare quell’infinità di sabbia arida, li portava a immaginarla brillare di un dorato accecante alla luce del sole, e di un romantico argento al baglior della luna.

Non avevano paure, solo un po’ di ansia che i nemici iniziassero a distruggere il castello prima del loro ritorno. Non sapevano quanto sarebbe durato il viaggio e neanche se avrebbero trovato ciò che cercavano, ma qualcosa gli diceva che sarebbe stato lungo. La fonte di potere che cercavano era dispersa, quasi una leggenda. In teoria, aveva l’aspetto di un fascio di luce, in ogni caso sentivano che l’avrebbero riconosciuta.

La gioia iniziale scomparve in fretta, attraversare quel deserto significava vivere, per quel che gli sembrarono mesi, in un esasperante loop. Con un clima che si aggirava intorno ai cinquanta gradi di giorno e 5-10 gradi di notte. Erano sprovvisti di coperte ma fortunatamente all’imbrunire, uno di loro dissotterrava sempre un po’ di legna per un piccolo fuoco che potesse scaldarli. Tra l’altro le loro riserve di acqua scarseggiavano, senza neanche l’ombra di un’oasi. Nonostante ciò erano tutti fiduciosi che sarebbe finito presto, piuttosto avevano timore per quello che sarebbe venuto dopo. A un certo punto una di loro ebbe un crollo e cerco di convincere gli altri a tornare indietro e costruire direttamente un nuovo posto dove vivere, lasciando i nemici liberi di distruggere il castello. Non curante che sarebbero potuti venire anche nella nuova abitazione. Comunque aveva ragione, costruire una nuova casa sarebbe stato molto più facile di quel viaggio e della battaglia che li aspettava una volta tornati. Ma non si trattava di praticità, bensì di principio.

A volte è più comodo distruggere i tuoi muri e costruirne di nuovi, piuttosto che capire perché i tuoi muri fino adesso non ti abbiano protetto abbastanza. Combattere per proteggersi è dura, nascondersi dietro nuove maschere è notevolmente più semplice.

Erano parecchio lontani da casa, lei non sarebbe mai riuscita a tornare da sola e ne erano tutti consapevoli, ma non potevano seguirla. Con il cuore spezzato, decisero di non sacrificarsi e come sabbia al vento, lei scomparve appena i suoi compagni furono costretti a voltargli le spalle.

Non ha mai senso scegliere una strada che non si vuole davvero. Seguire qualcuno nell’intraprendere la via più semplice solo per proteggerlo, farà solo precipitare anche voi nelle sue scelte che, tra l’altro, non appartengono ai vostri desideri.

L’unico vero aiuto che potete dare è cercare di convincerlo a non prendere quella strada. Ma sprofondare con lui solo per stargli accanto, significa amare se stessi ancora meno di quanto non ci ami chi ci permette di affondare con lui pur di avere compagnia.

Continuerò...?

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