Ricomporre pagine di lacrime

Porto le unghie corte per motivi di lavoro da anni. Durante la pandemia le ho lasciate crescere  e le ho sistemate, essendo a casa dal lavoro, ma le ho trovate scomodissime. Non riuscivo a scrivere neanche al telefono. O meglio riuscivo, ma molto più lentamente. Sicuramente non mi avrebbe creato problemi con la scrittura a mano, ma aimè questo piccolo schermo è il lascito della nostra epoca. Probabilmente, non c’è futuro nella carta, e dal punto di vista ambientale è positivo. Ma provo sempre un brivido nel ricordare la prima volta che un libro mi è piaciuto a tal punto da fare la sua storia parte della mia, e portarla nel mio cuore. Porto con me il ricordo della prima volta che ho voluto sentirne l’odore, e non solo dei libri freschi di stampa. Un libro di seconda mano, ha quel profumo di rilegatura vissuta, sfiorata da mani ansiose di portare fine a quella storia nella loro mente. Non dimenticherò mai la prima volta che un semplice rettangolo di fogli stampati mi ha permesso di non sentirmi sola.

Non importa chi o quante persone abbiamo accanto, saremo sempre alla ricerca di qualcuno o qualcosa a cui appartenere. Amici veri, amore, uno sport e un posto nel mondo, anche dal punto di vista lavorativo. Negli anni ho capito che non apparteniamo a niente e a nessuno. Qualsiasi posto, purché ci sentiamo a nostro agio e troviamo un lavoro che ci soddisfi, può essere casa nostra è una scelta che dipende da come ci sentiamo lì. Con chiunque puoi sentirti a casa, fintanto che c’è affetto e sintonia, che si tratti di amicizie o relazioni sentimentali. Qualunque attività puoi sentirla tua, finché ne sei appassionato. Non necessariamente lasci perdere se non ti da sufficienti soddisfazioni, c’è chi combatte e, indipendentemente dal risultato, è felice di farlo.

Io voglio diventare una di quelle persone perché ho capito che ciò che mi appartiene è la crescita interiore. Ed è l’unica cosa davvero importante, e no non perché in teoria ti porteranno da qualche parte. Potresti crescere senza muovere un muscolo, e avendo ancora in mano tutti i cambiamenti da fare nella tua vita.

La crescita interiore non ti porterà “da qualche parte”, cambierà completamente qualsiasi vita tu stia conducendo in quel momento. Cambierà il tuo modo di vedere le cose, di percepirle, di affrontarle e gestirle. Comprenderne la gravità e soprattutto saperle prendere con positività. Non è la “ricerca” della serenità la strada giusta e neanche quella dei soldi o delle soddisfazioni, di qualunque genere. È il saper apprezzare quello che abbiamo qui e ora, amandolo e sapendo di poter fare di più, perché qualsiasi cosa farai lo penserai sempre. Farsi bastare ciò che hai, qualsiasi lavoro, amico, compagno, attività sia.

Non ti basteranno mai finché non comprenderai il loro vero valore e non ti apparterranno mai finché non lo farai. Non solo facendosele bastare, ma percependole come se avessi anche troppo, di qualsiasi cosa si tratti. Perché è ora di smettere di guardare quanto gli altri hanno in più o in meno di te, perché probabilmente loro stanno solo indossando maschere più spesse delle tue. Non importa che cos’hanno, ma come stanno con loro stessi. Stare bene con te stesso è la più grande felicità che esista, ed è a portata di mano di chiunque in qualunque momento.

Quattro mesi fa, ho capito a chi e cosa non appartenevo e ho deciso di andare alla ricerca del Mio qualcosa. Ho capito di avere sempre avuto una migliore amica stupenda, e spero di averle sempre dato la giusta importanza. Ho scoperto di avere genitori che aspettavano solo il momento che io scegliessi di accettare il loro amore e il loro supporto. E ho capito che sono sempre appartenuta a quelle pagine ruvide e vissute, questa volta da me, qui e ora.

Commenti

  1. complimenti per la scrittura davvero concordo, bisogna vivere qui e ora, apprezzare le persone che ci stanno accanto e che amiamo e bisogna amare la vita <3

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